Suor Flaviana Gatelli

Suor Flaviana, nata a Brescia il 1 luglio 1941, è originaria di Mompiano. Nel 1960 diventa suora nella congregazione delle Suore Operaie della S. Casa di Nazareth. Dopo alcuni anni passati in Svizzera presso un asilo, per 15 anni lavora in una fabbrica a Padova. Nel 1990 parte per il Burundi. Oggi presta il suo servizio nella cittadina di Rwegura, dove si dedica a sostenere le opportunità lavorative della popolazione, ma si occupa anche di educazione e di progetti di adozione a distanza.

(Gennaio 2024) Le scuole di Taglio e Cucito e la Falegnameria ora possono contare su strumenti adeguati per la preparazione dei ragazzi. Con suor Flaviana Alberi di Vita collabora perciò ora nel sostegno del percorso di studio di un gruppo di giovani che frequentano università e scuole superiori, che altrimenti dovrebbero rinunciare ai loro sogni perché le loro famiglie hanno grosse difficoltà economiche.

Il Burundi è un piccolo stato africano, che si trova nella regione Grandi Laghi, senza sbocchi sul mare. L’intero territorio del paese è costituito da un altopiano, con un’altitudine media di 1700 m. Predominano le piantagioni di tè, completamente gestite dalle multinazionali senza riguardi per il lavoro della popolazione. Poche sono le strade asfaltate, per il resto si viaggia su piste poco agevoli, soprattutto quando piove. In Burundi le Suore Operaie sostengono dispensari, collaborano in parrocchie, gestiscono un laboratorio dei mestieri (a Rwegura) e una scuola alberghiera (sul lago Tanganika) ecc.

Il suo saluto è un suo desiderio

Dalla lettera di suor Flaviana: Dalla lettera di suor Flaviana: “…Mi è giunta molto gradita la vostra bella richiesta di aiutare concretamente i nostri fratelli Barundi… Grazie di cuore per la vostra condivisione e amicizia che diventa per entrambi impegno concreto di solidarietà e fratellanza”

Dalla lettera di suor Flaviana: “..Abbiamo a Rwegura un centro mestieri, che ha l’obiettivo di formare i giovani che non hanno avuto la fortuna continuare lo studio per motivi diversi. Questi ragazzi provengono da famiglie povere. Fino ad ora insegnamo i mestieri di Taglio e cucito e di Falegnameria. Le risorse per il funzionamento del centro mestieri provengono dalla vendita dei lavori finiti degli alunni. Abbiamo un problema con i macchinari vecchi, che non consentono una preparazione adeguata ai ragazzi. Ci servirebbero due macchine per cucire (Cornelia per le bordure e Singer per i ricami) per migliorare la formazione dei nostri giovani, che potrebbero così essere in grado di rispondere meglio alle domande dei clienti…”.